Cento giorni e Waterloo

Ripercorriamo come siamo arrivati al punto in cui siamo ora. Nel 1789 si ha la rivoluzione in Francia. Questo rende i francesi molto orgogliosi, un sacco di orgoglio nazionalistico. Rende anche il resto dell’Europa un po’ preoccupato. Sono tutte monarchie, non amano questa idea di rovesciare i vostri re. E così durante questo periodo rivoluzionario si hanno una serie di guerre con il resto dell’Europa. La Francia rivoluzionaria fa, essenzialmente, le guerre rivoluzionarie francesi. E durante questo periodo Napoleone diventa abbastanza famoso come il francese e forse il miglior comandante militare europeo. Così, ora Napoleone comincia a diventare essenzialmente un eroe in Francia. E nel 1799 riesce a salire al potere con un colpo di stato insieme a un paio di altre persone e poi le supera e nel 1804 diventa l’imperatore Napoleone e in tutto questo periodo cerca di espandere l’impero, quindi queste erano le guerre rivoluzionarie, e queste che potete considerare proprio qui sono le guerre napoleoniche e il pic dell’impero francese sotto Napoleone avviene nel 1812 e la vera rovina, se chiedete a me e a molte altre persone, è quando invade la Russia che decima veramente la Grande Armata francese e abbiamo visto nell’ultimo video che nell’aprile 1814, la sesta coalizione ebbe finalmente successo contro Napoleone e poi fu esiliato all’isola d’Elba, dove riprendiamo la storia, per poco meno di 10 mesi, separato dalla sua famiglia, così che anche se fu messo a capo di questa piccola isola, non sarebbe stato quello che voleva e ovviamente era una persona ambiziosa, oltre a questo. C’era Luigi XVIII, la nobiltà era tornata e non trattava bene i veterani dell’esercito, il che gli fece sospettare che avrebbe potuto riprendere il controllo in qualche modo. Inoltre l’impero francese si stava riducendo ai suoi confini originali, il che rendeva molte persone in Francia molto meno orgogliose, così Napoleone iniziò a pensare che forse poteva fare qualcosa. Inoltre, ha avuto il sentore che la gente potrebbe non lasciarlo all’Elba perché è Napoleone e hanno paura che possa tornare, quindi potrebbero esiliarlo in un posto ancora più remoto, o potrebbero esserci dei tentativi di assassinarlo. Quindi con questo in mente, essendo quello che è, ed essendo creativo come lui, riesce in qualche modo a scappare dall’Elba, riesce a prendere una barca e ad approdare sulle coste meridionali della Francia. Le autorità francesi riescono a capirlo, mandano l’esercito ad impegnarsi con lui, questo è l’esercito francese per affrontare essenzialmente la cattura, uccidere Napoleone sulle coste meridionali della Francia e quando lui li vede, smonta dal cavallo che ha, va verso di loro completamente disarmato e dice, “andate avanti, E loro si radunano intorno a lui e lui è in grado di prendere il controllo dell’esercito che era stato inviato per catturarlo o ucciderlo e comincia a marciare verso Parigi. Comincia a marciare verso Parigi, e Luigi XVIII, l’uomo coraggioso che è, ne viene a conoscenza e fugge e così nel marzo del 1815 Napoleone è in grado di riprendere il controllo di Parigi ed essenzialmente della Francia. E questo è l’inizio di ciò che è noto come i Cento Giorni. In realtà sono circa 111 giorni, ma non suona così bene. Così, tra il marzo 1815 e il luglio 1815, si può immaginare che, anche prima che Napoleone riuscisse a raggiungere Parigi, la voce si diffuse su ciò che stava accadendo: Napoleone era tornato, e non gli piaceva. Annunciarono essenzialmente che non sarebbero rimasti a guardare e che avrebbero formato una nuova coalizione per fermarlo. Oppure poteva passare all’offensiva, poteva attaccare prima che avessero la possibilità di riorganizzarsi completamente, come si può immaginare, e lo considerava il suo colpo migliore, così iniziò a inseguire le forze combinate di Gran Bretagna e Prussia in quello che ora è il Belgio, e lì si impegnò in alcune delle battaglie più decisive, La più decisiva fu la battaglia di Waterloo, che è forse una delle battaglie più famose della storia, forse anche a causa della canzone degli Abba, ed è lì che incontrò il Duca di Wellington dalla parte britannica e Blücher dalla parte prussiana. Napoleone aveva settanta o ottantamila truppe, l’altra parte ne aveva centoventi/trentamila. Una battaglia estremamente sanguinosa, più di quaranta/cinquantamila persone uccise, ferite, disperse e così via. Ma alla fine Napoleone perse e, secondo molti storici, ci sono diverse ragioni per cui perse. In realtà fece un buon lavoro, considerando lo scenario. Il terreno, a causa del tempo, era molto fangoso e non era adatto all’attacco. Erano ottime condizioni per stare in difesa. Napoleone cercava essenzialmente di eliminare queste armate residue prima che la coalizione, la settima coalizione, avesse la possibilità di tornare in piena forza. Ma perse a Waterloo, Dopo ci sono alcune scaramucce, ma i francesi si ritirano di nuovo a Parigi. A questo punto Napoleone vede la scritta sul muro. Non è completamente delirante. Vede che se riuscissero, specialmente se i prussiani riuscissero a prenderlo di nuovo, potrebbero non lasciarlo vivere. Potrebbero davvero fare qualcosa di folle con lui, così si arrende agli inglesi. E poi lo esiliano sull’isola di Sant’Elena, che è una delle isole più remote dove ha paura di essere esiliato, tanto per cominciare. Per dare un’idea di quanto sia remota, questa qui è la costa sud-occidentale dell’Africa Questa è l’Africa, proprio qui. Sant’Elena è proprio qui, quasi in mezzo all’Atlantico, tra l’Africa e il Sud America. Ed è qui che Napoleone vivrà il resto della sua vita in una situazione molto scomoda, molto peggiore di quella che aveva all’Elba, separato da tutti gli altri. E poi muore nel 1821 La causa ufficiale, e questo è ciò che molti storici credono sia realmente accaduto, è che morì di cancro allo stomaco, ma ci sono molte teorie che ci possa essere stato un qualche tipo di assassinio o un lento avvelenamento da arsenico C’era molto arsenico nei suoi tessuti Il suo corpo era insolitamente ben conservato dopo la sua morte Questa è una delle cose che l’arsenico fa Alcune persone pensano che potrebbe essere stato un avvelenamento involontario da arsenico a causa dell’ambiente in cui si trovava, delle condizioni in cui poteva essere, della vernice nelle pareti, ma in ogni caso, ha vissuto all’incirca gli ultimi sei anni in condizioni piuttosto sgradevoli, e poi è morto di cancro allo stomaco. E quella fu essenzialmente la fine definitiva di Napoleone

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