Eartha Kitt (Italiano)

Voto più alto: 85% The Emperor’s New Groove (2000)

Voto più basso: 0% Kronk’s New Groove (2005)

Compleanno: 17 gennaio 1927

Luogo di nascita: North, South Carolina, USA

Eartha Kitt è stata una figura glamour dell’epoca d’oro di Hollywood, con una carriera che si è estesa fino agli anni 2000. Nacque in una piantagione di cotone della Carolina del Sud ed era apparentemente una bambina di razza mista; si diceva che suo padre fosse il figlio del proprietario della piantagione e che l’avesse concepita con uno stupro. Entrò nella Katherine Dunham Company di cantanti/ballerine nella sua tarda adolescenza, la sua elegante bellezza si distinse fin dall’inizio. Divenne un’abile cantante di cabaret e ottenne il suo primo successo con la canzone di Cole Porter, “Let’s Do It”. Fu scoperta nel 1950 da Orson Welles che la scritturò come Elena di Troia nella sua messa in scena del Doctor Faustus; questo iniziò una lunga serie di film, televisione e lavori nei nightclub. Il film “New Faces” del 1954 fu il suo primo successo sullo schermo, e generò un EP in vinile che includeva le sue due canzoni simbolo: “C’est Si Bon” (la prima versione di successo negli Stati Uniti dello standard pop francese) e “Santa Baby”, la canzone natalizia giocosamente vampiresca che rimase un punto fermo stagionale decenni dopo. La sua fama crebbe negli anni ’60 con un ruolo ricorrente in “Batman” (ABC 1966-68) (dove assunse il ruolo di Catwoman da Julie Newmar) e ruoli da guest-star in altre serie popolari e un suo speciale di varietà nel 1967. Tuttavia suscitò polemiche nel 1968 per aver parlato contro la guerra del Vietnam quando fu invitata a un pranzo alla Casa Bianca dal presidente Lyndon Johnson. Fu indagata dalla CIA e di fatto bandita dal cinema e dalla televisione degli Stati Uniti per anni, anche se ebbe successo nel West End di Londra dove recitò sia nel musical Follies che in un successivo spettacolo per sole donne. Nel 1976 fece un ritorno trionfale a Broadway nel musical Timbuktu, che le valse una nomination ai Tony. Il suo successivo ritorno arrivò nell’era della disco, quando ebbe un successo con “Where Is My Man” e una collaborazione con i Bronski Beat, “Cha-Cha Heels”, entrambi i quali la portarono ad essere accolta come un’icona dalla comunità gay. In seguito divenne una sostenitrice dei diritti LGBT e un’assidua presenza alle raccolte di fondi. Ha continuato a calcare i palcoscenici nei due decenni successivi, tornando a Londra per un revival di Follies alla fine degli anni ’80 e girando l’America come Wicked Witch of the West in The Wizard of Oz negli anni ’90 mentre faceva anche apparizioni annuali di cabaret a New York. Interprete fino alla fine, è tornata nel Regno Unito per il Cheltenham Jazz Festival nel 2008, pubblicando un DVD della performance. È morta di cancro al colon il Natale di quell’anno, nella sua casa nel Connecticut.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *