Esame del midollo osseo

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Un ago usato per l’aspirazione del midollo osseo, con stiletto rimovibile.

Aspirazione del midollo osseo. Il consenso informato per la procedura è tipicamente richiesto. Al paziente viene chiesto di sdraiarsi sull’addome (posizione prona) o sul fianco (posizione di decubito laterale). La pelle viene pulita, e un anestetico locale come la lidocaina o la procaina viene iniettato per intorpidire l’area. I pazienti possono anche essere pretrattati con analgesici e/o ansiolitici, anche se questa non è una pratica di routine.

In genere, l’aspirazione viene eseguita per prima. Un ago per l’aspirazione viene inserito attraverso la pelle usando la pressione e la forza manuale fino a quando non tocca l’osso. Poi, con un movimento rotatorio della mano e del polso del medico, l’ago viene fatto avanzare attraverso la corteccia ossea (lo strato esterno duro dell’osso) e nella cavità midollare. Una volta che l’ago è nella cavità midollare, una siringa è collegata e usata per aspirare (“succhiare”) il midollo osseo liquido. Durante l’aspirazione si esegue un movimento rotatorio per evitare l’eccesso di sangue nel campione, che potrebbe verificarsi se si preleva un campione troppo grande da un solo punto. Successivamente, viene eseguita la biopsia, se indicata. Un altro ago trephine più grande viene inserito e ancorato nella corteccia ossea. L’ago viene poi fatto avanzare con un movimento rotatorio e ruotato per ottenere un pezzo solido di midollo osseo. Questo pezzo viene poi rimosso insieme all’ago. L’intera procedura, una volta completata la preparazione, richiede tipicamente 10-15 minuti.

Se vengono prelevati diversi campioni, l’ago viene rimosso tra i campioni per evitare la coagulazione del sangue.

Dopo che la procedura è completa, al paziente viene tipicamente chiesto di sdraiarsi per 5-10 minuti per fornire pressione sul sito della procedura. Dopo di che, supponendo che non si osservi alcuna emorragia, il paziente può alzarsi e continuare le sue normali attività. Il paracetamolo (alias acetaminofene) o altri semplici analgesici possono essere usati per alleviare il dolore, che è comune per 2-3 giorni dopo la procedura. Qualsiasi peggioramento del dolore, arrossamento, febbre, sanguinamento o gonfiore può suggerire una complicazione. Si consiglia inoltre ai pazienti di evitare di lavare il sito della procedura per almeno 24 ore dopo il completamento della procedura.

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