Con l’aiuto di un amore imperituro per la musica e una protesi speciale, un giovane batterista è riuscito a tornare al suo strumento preferito dopo aver perso un braccio in un incidente elettrico.
Non solo Jason Barnes ha perso il braccio, ma anche la capacità (credeva) di suonare la batteria dopo essere rimasto gravemente ustionato quando un trasformatore è esploso mentre ci stava lavorando. Ora, però, non solo è tornato a suonare la batteria, ma sta stabilendo record mondiali per la maggior parte dei colpi di batteria in un minuto, e sta spingendo fuori i limiti di ciò che le protesi robotiche sono in grado di fare.
Conosciuto come il “batterista bionico”, la storia del recupero di Barnes è iniziata quando ha legato una bacchetta al suo gesso e ha iniziato a mettere giù semplici battute dopo aver pulito la polvere che il suo kit aveva accumulato nel suo garage.
Dopo aver avuto un certo successo, ha costruito una protesi personalizzata per suonare la batteria, che si adatta comodamente intorno alla sua amputazione e portava un supporto speciale con molle che aiutano la bacchetta. Le molle sono state strette in modo da permettere alla bacchetta di oscillare su e giù in modo simile alla tecnica di presa di un batterista naturale.
Rick Allen, il batterista senza un braccio dei Def Leppard, si è ripreso dalla sua famigerata collisione con l’auto con l’aiuto di una batteria assistita elettronicamente. Sarebbe un’invenzione simile ad aiutare Barnes nel recupero delle sue abilità.
Diventare super-abile
Finalmente qualcuno l’ha detto a Gil Weinberg, un vero genio, compositore di musica da camera e professore alla Georgia Tech School of Music dove ha fondato il Center for Music Technology. Qui sviluppa la creatività artificiale per la robotica, i musicisti robot e l’aumento umano.
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Weinberg ha dato a Barnes un braccio bionico che gli ha permesso di suonare 2.400 colpi di batteria in un minuto, un record mondiale, tutto prima di iniziare un programma per sviluppare una protesi robotica che potrebbe controllare con la sua mente.
“Sono molto entusiasta dell’idea dell’aumento umano; di portare la tecnologia nel corpo e permettere alle persone di esplorare cose che prima non potevano”, ha detto Gil, in una video intervista sulla storia di Jason Barnes su Big Think.
Gil e i suoi assistenti avrebbero infine collaborato per utilizzare gli ultrasuoni e l’elettromiografia, che permette all’elettronica di rispondere ai segnali elettrici inviati alla muscolatura dal cervello, per realizzare una seconda protesi che gli ha persino permesso di suonare melodie rudimentali al pianoforte.
La tecnologia è ancora nuova, e così Gil e il suo team alla Georgia School of Music devono rendere i sensori più nitidi e più in sintonia con i segnali che Jason invia nel suo braccio per permettergli di funzionare meglio e più velocemente.
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“Non pensavo che sarei stato dove sono ora, specialmente dopo il mio incidente”, ha detto Jason. “Non sapevo che cinque, sei anni dopo saremmo stati sul punto di sviluppare una delle migliori tecnologie per gli amputati, come si poteva prevedere una cosa del genere?”
(GUARDA Barnes in azione nel video di Big Think qui sotto.)
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