Il giuramento di Ippocrate (Ορκος) è forse il più noto dei testi medici greci. Richiede a un nuovo medico di giurare su una serie di divinità della guarigione che sosterrà una serie di norme etiche professionali. Inoltre lega fortemente lo studente al suo maestro e alla più grande comunità di medici con responsabilità simili a quelle di un membro della famiglia. In effetti, la creazione del giuramento potrebbe aver segnato le prime fasi della formazione medica a coloro che non appartenevano alle prime famiglie della medicina ippocratica, gli Asclepiadi di Kos, richiedendo una stretta lealtà.
Nel corso dei secoli, è stato riscritto spesso per adattarsi ai valori delle diverse culture influenzate dalla medicina greca. Contrariamente alla credenza popolare, il giuramento di Ippocrate non è richiesto dalla maggior parte delle moderne scuole di medicina, anche se alcune hanno adottato versioni moderne che soddisfano molti nella professione nel 21° secolo. Inoltre non contiene esplicitamente la frase “Primo, non nuocere”, che gli viene comunemente attribuita.
Giuramento ippocratico
Giuro per Apollo il medico, e Asclepio, e Igea e Panacea e tutti gli dei e le dee come miei testimoni, che, secondo la mia capacità e giudizio, manterrò questo giuramento e questo contratto:
di ritenere colui che mi ha insegnato quest’arte ugualmente caro a me come i miei genitori, di essere un partner nella vita con lui, e di soddisfare i suoi bisogni quando richiesto; di considerare la sua prole come uguale ai miei fratelli, e di insegnare loro quest’arte, se vorranno impararla, senza compenso o contratto; e che attraverso le regole stabilite, le lezioni e ogni altro modo di istruzione, impartirò la conoscenza dell’arte ai miei figli, e a quelli dei miei insegnanti, e agli studenti legati da questo contratto e che hanno prestato questo giuramento alla legge della medicina, ma a nessun altro.
Io userò quei regimi dietetici che beneficeranno i miei pazienti secondo la mia massima capacità e giudizio, e non farò loro alcun danno o ingiustizia.
Non darò un farmaco letale a nessuno se mi viene chiesto, né consiglierò un tale piano; e allo stesso modo non darò a una donna un pessario per provocare un aborto.
In purezza e secondo la legge divina svolgerò la mia vita e la mia arte.
Non userò il coltello, nemmeno su coloro che soffrono di pietre, ma lascerò questo a coloro che sono addestrati in questo mestiere.
In qualunque casa andrò, vi entrerò per il beneficio dei malati, evitando qualsiasi atto volontario di scorrettezza o corruzione, compresa la seduzione di donne o uomini, siano essi uomini liberi o schiavi.
Tutto ciò che vedrò o sentirò nella vita dei miei pazienti, sia in relazione alla mia pratica professionale che non, di cui non si dovrebbe parlare all’esterno, lo terrò segreto, poiché considero tutte queste cose private.
Finché manterrò questo giuramento fedelmente e senza corruzione, mi sia concesso di partecipare pienamente alla vita e alla pratica della mia arte, ottenendo il rispetto di tutti gli uomini per sempre. Tuttavia, se dovessi trasgredire questo giuramento e violarlo, possa il contrario essere il mio destino.
Tradotto da Michael North, National Library of Medicine, 2002.