“You put your right foot in,
You put your right foot out,
You put your right foot in,
And you shake it all about.
Si fa l’Hokey Pokey,
E si gira tutto intorno,
E’ di questo che si tratta…”
Nessun’altra canzone sembra simboleggiare un buon momento per le persone e portare il sorriso sui loro volti nella stessa misura di “The Hokey Pokey”. Ma da dove viene questa eccentrica canzone? È complicato.
ORIGINI LONDRA
Nel 1942, il cantautore ed editore irlandese Jimmy Kennedy, meglio conosciuto per “The Teddy Bear’s Picnic”, creò un ballo, e una canzone istruttiva per accompagnarlo, chiamata “The Hokey Cokey”.”
Scritta per intrattenere le truppe canadesi di stanza a Londra, la canzone era simile all'”Hokey Pokey” che tutti conosciamo oggi.
Anche il compositore Al Tabor stava intrattenendo le truppe canadesi nella Londra del tempo di guerra, e nel 1942 scrisse una canzone di ballo di partecipazione chiamata “The Hokey Pokey”. Sostiene che il nome proveniva dai venditori di gelato londinesi della sua giovinezza, chiamati “Hokey Pokey Men”. Il ballo di accompagnamento era molto simile a quello di Kennedy.
MENTE, DALL’ALTRA PARTE DELLO STAGNO…
Nel 1946, totalmente ignari dei britannici “Hokey Cokey” e “Hokey Pokey”, due musicisti di Scranton, Pennsylvania – Robert Degan e Joe Brier – registrarono “The Hokey-Pokey Dance” per intrattenere i vacanzieri estivi nelle località di Poconos Mountains. La canzone fu una delle preferite a livello regionale nei balli e nei resort per il resto degli anni ’40, ma non è ancora la canzone che conosciamo oggi.
Per confondere ancora di più le cose, il bandleader britannico Gerry Hoey affermò anche di essere l’autore di un brano simile, “The Hoey Oka”, nel 1940.
Ma quella che conosciamo oggi…
La convinzione generale è che Charles Mack, Taft Baker e Larry Laprise abbiano scritto la versione americana della canzone “The Hokey Pokey” nel 1949 per intrattenere gli sciatori al Sun Valley Resort in Idaho. La canzone fu un successo al resort, così Laprise la registrò.
La registrazione fece flop, ma Degan e Brier lo scoprirono e fecero causa a Laprise per aver copiato la loro “Hokey-Pokey Dance”. Nonostante il fatto che la sua versione uscì dopo la loro, Laprise vinse i diritti su qualsiasi cosa avesse a che fare con “The Hokey Pokey”.
Nel 1953, l’orchestra di Ray Anthony la registrò – un singolo a doppio lato con “The Bunny Hop” – e arrivò al numero 13 delle classifiche. Questa è la versione che conosciamo oggi.
UNA STORIA MAGICA
Le origini della canzone, però, vanno ancora più indietro. Alcuni sostengono che “The Hokey Pokey” (o “Cokey”) sia una corruzione di “hocus pocus”, il termine familiare usato dai maghi.
“Hocus pocus” deriva, a sua volta, da un verso latino nella messa cattolica, “Hoc corpus meum” (“Questo è il mio corpo”), che indica la trasformazione del “pane” della comunione nel corpo di Gesù Cristo.
Anche la danza che accompagna la canzone – in cui i partecipanti danzano tutti in un anello, mettendo il braccio o il piede in questione dentro o fuori, e poi scuotendolo – risale a un bel po’ di tempo fa.
Danze e canzoni simili sono state registrate in Robert Chambers’s Popular Rhymes of Scotland (1826); altre versioni sono state fatte risalire ai menestrelli del XVII secolo.
LA VERA ORIGINE?
Ma la più antica registrazione accurata, finora, della canzone che tutti conosciamo e amiamo è da un resoconto, datato 1857, di due sorelle di Canterbury, Inghilterra, in un viaggio a Bridgewater, New Hampshire. Durante la loro visita, insegnarono alla gente del posto una canzone che suonava così:
“I put my right hand in,
I put my right hand out,
I give my hand a shake, shake, shake,
And I turn myself about.”
A quanto pare, l’esecuzione della canzone, chiamata “Right Elbow In” e lunga diversi versi, era accompagnata da “gesti appropriati” e veniva ballata con un movimento lento e ritmico.
Se un riferimento precedente verrà mai trovato, sembra che le origini di “The Hokey Pokey” non si trovino in America, come attualmente si sostiene. La canzone è stata semplicemente importata lì. La grande popolarità della canzone la rende sicuramente parte dell’Americana, comunque.
Eddie Deezen è apparso in oltre 30 film, tra cui Grease, WarGames, 1941 e The Polar Express. Ha anche partecipato a diversi show televisivi, tra cui Magnum PI, The Facts of Life e The Gong Show. E ha fatto migliaia di voci fuori campo per la radio e i cartoni animati, come Dexter’s Laboratory e Family Guy.