Il Cile e il Perù litigano ferocemente sull’origine del Pisco Sour (e anche su quella del pisco), ma secondo la maggior parte dei resoconti, la genesi del drink è legata a un cittadino degli Stati Uniti. Si crede che il barista espatriato Victor Morris abbia inventato il cocktail spumoso e liscio nel suo bar di Lima intorno al 1915 o forse all’inizio del 1920. Mescolando pisco, succo di lime, albume d’uovo e bitters Angostura, il Pisco Sour è terroso, dolce e aspro, un cocktail per cui vale la pena lottare.
Pisco è uno spirito distillato dall’uva che è stato prodotto per la prima volta nel 16° secolo. I Pisco variano per stile e varietà di uva, con diverse espressioni che vanno dal sapore secco e terroso a quello floreale e fruttato. Il Pisco Sour non richiede un pisco particolare, così i bevitori intraprendenti possono sperimentare per trovare quello che preferiscono.
Spirito, agrumi, zucchero e albume sono gli ingredienti principali di un buon sour, compreso il popolare Whiskey Sour. Ma una piccola differenza che è diventata emblematica del Pisco Sour è la sua inclusione di Angostura bitters. Gli amari aromatici, che di solito sono applicati come guarnizione, aggiungono colore e fragranza al cocktail. Questi amari siedono sulla testa soffice della bevanda, una caratteristica ottenuta agitando a secco il cocktail. Ciò significa che si agita prima senza ghiaccio per incorporare gli ingredienti liquidi con l’albume, prima di agitarlo di nuovo con il ghiaccio per raffreddarlo e diluirlo.
Il risultato è un cocktail delizioso con una sensazione setosa in bocca che può fornire rinfresco sia che si tratti di un’escursione sulle Ande o di una bevuta sulla spiaggia.