Potenziamento a lungo termine: cosa c’entra l’apprendimento?

Il potenziamento a lungo termine (LTP) è definito operativamente come un aumento duraturo dell’efficacia sinaptica in seguito alla stimolazione ad alta frequenza delle fibre afferenti. Dalla prima descrizione completa del fenomeno nel 1973, l’esplorazione dei meccanismi alla base dell’induzione dell’LTP è stata una delle aree di ricerca più attive nelle neuroscienze. Di principale interesse per coloro che studiano l’LTP, in particolare nell’ippocampo dei mammiferi, è il suo presunto ruolo nella creazione di ricordi stabili, un ruolo coerente con le descrizioni “hebbiane” della formazione della memoria. Altre caratteristiche dell’LTP, tra cui la sua rapida induzione, la persistenza e la correlazione con i ritmi cerebrali naturali, forniscono un supporto circostanziale a questa connessione con la memorizzazione. Tuttavia, ci sono poche prove empiriche che collegano direttamente l’LTP all’immagazzinamento dei ricordi. In questo articolo di destinazione esaminiamo una serie di caratteristiche cellulari e comportamentali dell’LTP e valutiamo se sono coerenti con il presunto ruolo dell’LTP ippocampale nella formazione della memoria. Suggeriamo che gran parte dell’attenzione attuale su LTP riflette un preconcetto che LTP è un meccanismo di apprendimento, anche se l’evidenza empirica spesso suggerisce che LTP è inadatto a tale ruolo. In alternativa a servire come un dispositivo di memorizzazione, proponiamo che l’LTP possa servire come un equivalente neurale di un dispositivo di eccitazione o di attenzione nel cervello. Di conseguenza, l’LTP può aumentare in modo aspecifico la salienza effettiva di stimoli esterni discreti e può quindi facilitare l’induzione di ricordi a sinapsi distanti. Altre ipotesi riguardanti l’utilità funzionale di questo meccanismo intensamente studiato sono concepibili; l’intento di questo articolo non è quello di promuovere una singola ipotesi, ma piuttosto di stimolare la discussione sui meccanismi neurali alla base dell’immagazzinamento della memoria e di valutare se l’LTP può essere considerato un candidato valido per tale meccanismo.

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