Gli acidi grassi a catena media (MCFA) comprendono acidi grassi saturi con 6-10 carboni. Oltre agli oli sintetici di trigliceridi a catena media (MCT) ci sono fonti naturali, come l’olio di cocco e i grassi del latte. Rispetto agli acidi grassi a catena lunga (LCFA), le proprietà chimiche e fisiche degli MCFA mostrano sostanziali differenze metaboliche. Gli MCFA non hanno bisogno di legarsi a proteine come la proteina legante gli acidi grassi, la proteina di trasporto degli acidi grassi e/o la translocasi degli acidi grassi (FAT, omologo del CD36 piastrinico umano). Gli MCFA sono una fonte preferita di energia (β-ossidazione). Gli MCFA sono anche incorporati nei trigliceridi del tessuto adiposo e possono influenzare il tessuto adiposo e altre funzioni sistemiche in modo più sostanziale di quanto precedentemente ipotizzato. Gli MCFA riducono la massa grassa, attraverso la down-regulation dei geni adipogenici e del peroxisome proliferator activated receptor-γ. Studi recenti hanno confermato il potenziale degli MCFA di ridurre il peso corporeo e in particolare il grasso corporeo. Questo effetto non è stato transitorio. Gli MCFA riducono la secrezione di lipoproteine e attenuano la risposta postprandiale dei trigliceridi. Tuttavia, è stato spesso osservato che gli MCFA aumentano i livelli di colesterolo e trigliceridi a digiuno. Ma, dati in quantità moderate, in diete con un apporto moderato di grassi, gli MCFA possono effettivamente ridurre i livelli di lipidi a digiuno più degli oli ricchi di acidi grassi mono- o polinsaturi. Lo stesso vale per i livelli di glucosio. Gli MCFA hanno migliorato diverse caratteristiche che contribuiscono ad aumentare la sensibilità all’insulina. In certe condizioni in vitro, gli MCT esercitano effetti proinfiammatori, ma in vivo gli MCT possono ridurre le lesioni intestinali e proteggere dall’epatotossicità.