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ISOLA ARCO E TRENO

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Archi e trincee insulari sono importanti caratteristiche strutturali, insieme alle dorsali oceaniche, dei bacini oceanici. Come il nome implica, gli archi insulari sono tipicamente una catena curvilinea di isole vulcaniche che si verificano intorno al margine dei bacini oceanici. La curvatura e la natura vulcanica sono importanti caratteristiche. L’arco è convesso verso l’oceano e concavo verso il continente, con una profonda trincea che corre parallela all’arco lungo il lato convesso (oceano).

Archi e trincee sono lunghi centinaia di miglia. Alcuni esempi ben noti di archi insulari sono il Giappone, le isole Aleutine dell’Alaska, le isole Marianne, tutte nel Pacifico, e le Piccole Antille nei Caraibi. L’abbondanza di rocce vulcaniche intorno all’Oceano Pacifico ha portato alla designazione del margine del Pacifico come “anello di fuoco”. La maggior parte dei vulcani attivi del mondo si trova in questa fascia.

CROSS-SECTION

Non tutte le catene vulcaniche sono archi insulari, tuttavia, e non tutti gli archi insulari sono “isole”. Per esempio, le isole Hawaii sono un esempio di una catena lineare di vulcani nel mezzo dell’Oceano Pacifico che non è un arco insulare. Alcuni archi “insulari” sono diventati parti di un continente; la Cascade Range di Washington e Oregon (ricordate il monte St. Helens) e le Ande del Sud America sono esempi di archi “insulari” che fanno parte di continenti.

Il tipo di roccia degli archi insulari è tipicamente andesite (dal nome delle Ande), piuttosto che il basalto della crosta oceanica. L’andesite si forma dalla fusione parziale della crosta basaltica e dei sedimenti oceanici quando entrambi vengono subdotti nella fossa. Così, il vulcano è composto in parte da basalto fuso e in parte da sedimenti fusi, una combinazione che ha la composizione minerale della roccia andesite. Le trincee sono i siti dove la vecchia crosta oceanica si immerge nel mantello per essere fusa e distrutta. Questo processo è chiamato subduzione. La crosta oceanica si è originariamente formata sulla dorsale oceanica da materiale fuso del mantello. Ritornando al mantello in una zona di subduzione la crosta oceanica completa il ciclo dal mantello alla crosta oceanica e di nuovo al mantello.

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