Si pensa che la melodia di “Yankee Doodle” sia molto più antica del testo, essendo ben conosciuta in tutta l’Europa occidentale, tra cui Inghilterra, Francia, Paesi Bassi, Ungheria e Spagna. La melodia della canzone potrebbe aver avuto origine da una melodia irlandese “All the way to Galway” in cui il secondo ceppo è identico a Yankee Doodle Le prime parole di “Yankee Doodle” provenivano da una canzone del raccolto olandese medio che si pensa abbia seguito la stessa melodia, forse risalente fino al XV secolo in Olanda. Conteneva per lo più parole senza senso in inglese e olandese: “Yanker, didel, doodle down, Diddle, dudel, lanther, Yanke viver, voover vown, Botermilk und tanther”. I braccianti agricoli in Olanda venivano pagati “tanto latticello (Botermilk) quanto ne potevano bere, e un decimo (tanther) del grano”.
Il termine Doodle apparve per la prima volta in inglese all’inizio del XVII secolo e si pensa che derivi dal basso tedesco dudel, che significa “suonare male la musica”, o Dödel, che significa “stupido” o “sempliciotto”. La parrucca di maccheroni era una moda estrema negli anni 1770 e divenne uno slang per essere un fop. I dandy erano uomini che davano particolare importanza all’aspetto fisico, al linguaggio raffinato e agli hobby del tempo libero. Un self-made dandy era un uomo della classe media britannica che impersonava uno stile di vita aristocratico. In particolare, indossavano abiti di seta, mettevano piume nei loro cappelli e portavano due orologi da tasca con catene – “uno per dire che ora era e l’altro per dire che ora non era”.
La parrucca a maccheroni era un esempio di questa moda dandy rococò, popolare nei circoli elitari dell’Europa occidentale e molto derisa dalla stampa londinese. Il termine macaroni era usato per descrivere un uomo alla moda che si vestiva e parlava in modo stravagante ed effeminato. Il termine peggiorativo si riferiva a un uomo che “eccedeva i limiti ordinari della moda” in termini di vestiti, di alimentazione fastidiosa e di gioco d’azzardo.
Nella conversazione britannica, il termine “Yankee doodle dandy” implicava un’appropriazione indebita e poco sofisticata della moda dell’alta classe, come se il semplice infilarsi una piuma nel cappello potesse trasformare chi lo indossava in un nobile. Peter McNeil, un professore di studi di moda, sostiene che gli inglesi stavano insinuando che i coloni erano uomini di classe inferiore che mancavano di mascolinità, sottolineando che gli uomini americani erano femminili.
Le prime versioniModifica
La canzone era una canzone pre-guerra rivoluzionaria originariamente cantata dagli ufficiali militari britannici per deridere i disordinati, disorganizzati “Yankees” coloniali con cui hanno servito nella guerra franco-indiana. Fu scritta intorno al 1755 dal chirurgo dell’esercito britannico Richard Shuckburgh durante una campagna nella parte alta di New York, e le truppe britanniche la cantavano per prendere in giro il loro stereotipo del soldato americano come un sempliciotto yankee che pensava di essere alla moda se avesse semplicemente infilato una piuma nel suo cappello. Era anche popolare tra gli americani come una canzone di sfida, e vi aggiunsero dei versi che deridevano le truppe britanniche e salutavano George Washington come comandante dell’esercito continentale. Nel 1781, Yankee Doodle si era trasformato da insulto a canzone di orgoglio nazionale.
Secondo un resoconto, Shuckburgh scrisse il testo originale dopo aver visto l’apparizione delle truppe coloniali sotto il colonnello Thomas Fitch, il figlio del governatore del Connecticut Thomas Fitch. Secondo Etymology Online, “la versione attuale sembra essere stata scritta nel 1776 da Edward Bangs, uno studente di Harvard che era anche un Minuteman”. Egli scrisse una ballata di 15 versi che circolò a Boston e nelle città circostanti nel 1775 o 1776.
Un disegno di legge fu introdotto alla Camera dei Rappresentanti il 25 luglio 1999 riconoscendo Billerica, Massachusetts, come “America’s Yankee Doodle Town”. Dopo la battaglia di Lexington e Concord, un giornale di Boston riportò:
Al ritorno a Boston, uno chiese a suo fratello ufficiale come gli piacesse la melodia ora, – “Dang them”, rispose lui, “they made us dance it till we were tired” – since which Yankee Doodle sounds less sweet to their ears.
La prima versione conosciuta del testo risale al 1755 o al 1758, poiché la data di origine è contestata:
Fratello Efraim ha venduto la sua mucca
e si è comprato una commissione;
e poi è andato in Canada
a combattere per la nazione;
ma quando Efraim è tornato a casa
si è dimostrato un arrante codardo,
non ha voluto combattere i francesi lì
per paura di essere divorato.
Lo spartito che accompagna questo testo recita: “Le parole da cantare attraverso il naso, & nel dialetto del West Country &”. La melodia apparve anche nel 1762 in una delle prime opere comiche americane The Disappointment, con un testo osceno sulla ricerca del tesoro sepolto di Barbanera da parte di una squadra di Philadelphia. Un verso alternativo su cui si dice che gli inglesi abbiano marciato è attribuito a un incidente che coinvolse Thomas Ditson di Billerica, Massachusetts. I soldati britannici hanno incatramato e piumato Ditson perché ha tentato di comprare un moschetto a Boston nel marzo 1775; evidentemente se ne è assicurato uno alla fine, perché ha combattuto a Concord. Per questo motivo, la città di Billerica è chiamata la casa di “Yankee Doodle”:
Yankee Doodle è venuto in città,
Per comprare un moschetto,
Lo incatrameremo e lo piumeremo,
E così faremo con John Hancock.
Un’altra serie di testi pro-britannici che si ritiene abbiano usato la melodia fu pubblicata nel giugno 1775 dopo la battaglia di Bunker Hill:
Il diciassette giugno, allo spuntar del giorno,
I ribelli ci hanno sovrastato,
con le loro forti opere, che avevano eretto,
per bruciare la città e cacciarci.
“Yankee Doodle” fu suonato alla resa degli inglesi a Saratoga nel 1777. Una variante è conservata nell’edizione del 1810 di Gammer Gurton’s Garland: Or, The Nursery Parnassus, raccolta da Francis Douce:
Yankey Doodle venne in città,
Come pensate che l’abbiano servito?
Uno gli prese la borsa, un altro i suoi soldi,
il più veloce per farlo morire di fame.