Amen (Italiano)

Amen è una parola di origine biblica ebraica. La parola ha origine nelle Scritture ebraiche, come risposta confermativa; si trova nel Deuteronomio come risposta confermativa fatta dal popolo. Inoltre, nei Libri delle Cronache (16:36), è indicato che intorno al 1000 a.C., la parola era usata nel suo senso religioso, con il popolo che rispondeva “Amen” dopo aver sentito la benedizione, “Sia benedetto il Signore Dio d’Israele da ora e per tutta l’eternità”. La radice triconsonantica di base da cui deriva la parola è comune a diverse lingue del ramo semitico delle lingue afroasiatiche, compreso l’aramaico biblico. La parola fu importata nel greco dal giudaismo della Chiesa primitiva. Dal greco, amen è entrato nelle altre lingue occidentali. Secondo un’etimologia standard del dizionario, amen passò dal greco al tardo latino, e quindi all’inglese. Gli studiosi rabbinici della Francia medievale credevano che la parola ebraica standard per fede emuna provenisse dalla radice amen. Anche se nella traslitterazione inglese sembrano diversi, sono entrambi dalla radice aleph-mem-nun. Cioè, la parola ebraica amen deriva dalla stessa antica radice ebraica triliterale del verbo ʾāmán.

I grammatici spesso elencano ʾāmán sotto le sue tre consonanti (aleph-mem-nun), che sono identiche a quelle di ʾāmēn (notare che la lettera ebraica א aleph rappresenta un suono di stop glottale, che funziona come una consonante nella morfologia ebraica). Questa radice triliterale significa essere fermo, confermato, affidabile, fedele, avere fede, credere.

In arabo, la parola deriva dalla sua radice comune triliterale ʾĀmen (arabo: آمن), che ha gli stessi significati della radice ebraica.

Popolare tra alcuni teosofi, sostenitori di teorie afrocentriche della storia, e aderenti al cristianesimo esoterico è la congettura che amen sia un derivato del nome del dio egiziano Amun (che a volte è anche scritto Amen). Alcuni aderenti alle religioni orientali credono che amen condivida radici con la parola sanscrita indù Aum. Tali etimologie esterne non sono incluse nelle opere standard di riferimento etimologico. La parola ebraica, come notato sopra, inizia con aleph, mentre il nome egiziano inizia con uno yodh.

In francese, la parola ebraica amen è talvolta tradotta come Ainsi soit-il, che significa “Così sia”.”

Il linguista Ghil’ad Zuckermann sostiene che, come nel caso di Hallelujah, la parola amen di solito non viene sostituita da una traduzione a causa della credenza dei parlanti nell’iconicità, la loro percezione che ci sia qualcosa di intrinseco nella relazione tra il suono del significante (la parola) e ciò che significa (il suo significato).:62

Bibbia ebraicaEdit

La parola ricorre nella Bibbia ebraica 30 volte; nel solo Deuteronomio 12 volte a partire da 27:15. La frase fissa ‘Amen, Amen’ è vista cinque volte – Salmo 41:13; 72:19; 89:52; Numeri 5:22; Neemia 8:6. È tradotto come ‘della verità’ due volte in Isaia 65:16. Si possono notare tre distinti usi biblici di amen:

  1. Amen iniziale, che si riferisce alle parole di un altro oratore e introduce una frase affermativa, ad esempio 1 Re 1:36.
  2. Amen distaccato, di nuovo riferendosi alle parole di un altro oratore ma senza una frase affermativa complementare, ad esempio Neemia 5:13.
  3. Amen finale, senza cambio di oratore, come nella sottoscrizione alle prime tre divisioni dei Salmi.

Nuovo TestamentoEdizione

Nel Nuovo Testamento, la parola greca ἀμήν è usata come espressione di fede o come parte di una formula liturgica. Può anche apparire come parola introduttiva, specialmente nei detti di Gesù. A differenza dell’amen iniziale in ebraico, che si riferisce a qualcosa di già detto, è usato da Gesù per sottolineare ciò che sta per dire (ἀμὴν λέγω, “in verità vi dico”), un espediente retorico che non ha paralleli nella pratica ebraica contemporanea. Raymond Brown dice che l’uso peculiare e autentico di Gesù di amen nel quarto Vangelo è un’affermazione che ciò che sta per dire è un’eco del Padre. La parola ricorre 52 volte nei Vangeli sinottici; il Vangelo di Giovanni ne ha 25.

Nella Bibbia di Re Giacomo, la parola amen è vista in diversi contesti. Quelli notevoli includono:

  • Il catechismo delle maledizioni della Legge che si trova in Deuteronomio 27.
  • Un doppio amen (“amen e amen”) si verifica nel Salmo 89 (Salmo 41:13; 72:19; 89:52), per confermare le parole e invocarne l’adempimento.
  • Amen ricorre in diverse formule di dossologia in Romani 1:25, 9:5, 11:36, 15:33, e diverse volte nel capitolo 16. Appare anche nelle dossologie dei Salmi (41:14; 72:19; 89:53; 106:48). Questa forma liturgica del giudaismo.
  • Conclude tutte le epistole generali di Paolo.
  • In Apocalisse 3:14, Gesù è indicato come “l’Amen, il testimone fedele e verace, il principio della creazione di Dio”. L’intero passaggio si legge come “E all’angelo della chiesa dei Laodicesi scrivi: Queste cose dice l’Amen, il fedele e vero testimone, il principio della creazione di Dio”.
  • Amen conclude l’ultimo libro del Nuovo Testamento, in Apoc. 22:21.

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