Nāblus (Italiano)

Nāblus, scritto anche Nābulus o Nablus, Neapolis greco, Shekhem ebraico, città della Cisgiordania. Si trova in una valle chiusa e fertile ed è il centro di mercato di un’oasi naturale irrigata da numerose sorgenti.

Nabulus

Nabulus.

Markov

West BankEncyclopædia Britannica, Inc.

Fondata sotto gli auspici dell’imperatore romano Vespasiano nel 72 ce e originariamente chiamata Flavia Neapolis, la città prosperò in particolare per il suo sito strategico e l’abbondanza di sorgenti vicine. Chiamata in seguito Julia Neapolis, o semplicemente Neapolis (in greco “città nuova”), è raffigurata sulla mappa del Maʾdabā del VI secolo (vedi Maʾdabā). Fu conquistata dagli arabi nel 636 ce; il nome moderno è una corruzione araba della forma greca. La città fu tenuta dai crociati dal 1099 al 1187; la chiamarono Napoli, e fu brevemente la capitale dei crociati.

Il sito della città di Nāblus non è identico al sito dell’antica città cananea di Sichem, anche se le due sono state a lungo associate l’una all’altra. Sichem, un’importante città dell’antica Palestina, era nota in particolare per la sua posizione tra il monte Gerizim e il monte Ebal (in arabo: Jabal al-Ṭūr e Jabal ʿAybāl, rispettivamente) in un passo est-ovest, uno dei pochi percorsi di questo tipo nella regione collinare della Palestina. Le due città sono state strettamente (anche se erroneamente) collegate per quasi 2.000 anni: sia la letteratura rabbinica che quella paleocristiana equiparavano comunemente Nāblus all’antica Sichem, e Nāblus è stata chiamata Shekhem in ebraico fino ad oggi. Rovine della città cananea si trovano a Tall al-Balāṭah, a est dell’attuale città di Nāblus; queste mostrano prove di insediamento del periodo del Bronzo Medio II (c. 1900-c. 1750 a.C.).

Nāblus è stata per secoli una città araba prevalentemente musulmana, sebbene sia anche il centro principale della piccola comunità samaritana. In tempi moderni Nāblus faceva parte del mandato britannico della Palestina (1920-48); presa dalle forze arabe nella prima delle guerre arabo-israeliane nel 1948-49, fu successivamente annessa dalla Giordania. Principale centro di opposizione araba sia alla Gran Bretagna che al movimento sionista durante il mandato, fu teatro di frequenti disordini, e dal 1948 al 1967 Nāblus fu un centro di operazioni di guerriglia dirette contro Israele. Le attività di resistenza continuarono dopo la Guerra dei Sei Giorni del 1967 e la successiva occupazione israeliana della città, ma all’inizio degli anni ’70 la situazione si era attenuata. Dopo la guerra dello Yom Kippur dell’ottobre 1973, Nāblus divenne nuovamente un centro di opposizione araba alle forze di occupazione. Sulla scia degli accordi di Oslo del 1993, Nāblus fu evacuata dalle forze israeliane e la città passò sotto il controllo dell’Autorità palestinese.

Abbonati a Britannica Premium e accedi a contenuti esclusivi. Subscribe Now

L’economia di Nāblus era tradizionalmente basata sul commercio agricolo e sull’artigianato, in particolare sull’importante e consolidata industria della produzione di sapone dall’olio d’oliva. È diventato un centro di industria e commercio in tempi moderni. Un certo numero di strutture educative sono concentrate a Nāblus. L’Università Nazionale di Al-Najaḥ (1977) offre corsi di studio in una serie di campi; i corsi sono tenuti principalmente in arabo, anche se l’inglese è la lingua di insegnamento per le scienze. La biblioteca pubblica del comune di Nāblus, anch’essa situata in città, ospita principalmente volumi in arabo e in inglese. Tra i siti culturali degni di nota di Nāblus ci sono le moschee Jāmiʿ al-Kabīr e Jāmiʿ al-Nasr, che sono costruite sui resti di chiese bizantine; il vecchio quartiere samaritano; e il sito tradizionale del Pozzo di Giacobbe, a sud della città. Popolazione. (2005 est.) 130.300.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *